Il territorio dove attualmente sorge la città di Trieste e il suo retroterra carsico divennero sede stabile dell'uomo durante il Neolitico. A partire dall'età del bronzo tardivo iniziò a svilupparsi in regione la Cultura dei castellieri da parte di popoli preindoeuropei. Dopo il X secolo è documentata la presenza sul Carso dei primi nuclei di indoeuropei, gli Istri, che tuttavia, con ogni probabilità, non furono i primi abitatori della futura Trieste, nonostante la presenza in zona di alcuni castellieri che essi stessi avevano edificato. La fondazione del primo nucleo della romana Tergeste sembrerebbe infatti imputabile al popolo dei Veneti o Paleoveneti, come testimoniato dalle radici venetiche del nome (Terg ed Este) e da altri importanti reperti[2]. Strabone tuttavia, fa risalire la fondazione di Tergeste al popolo celtico dei Carni[3].A seguito della conquista romana (II secolo a.C.) la località divenne municipio di diritto latino con il nome di Tergeste, sviluppandosi e acquisendo una netta fisionomia urbana già in epoca augustea. Raggiunse la sua massima espansione durante il principato di Traiano, con una popolazione che, secondo Pietro Kandler, doveva aggirarsi sui 12.000 - 12.500 abitanti[4] (solo negli anni sessanta del XVIII secolo la città raggiunse nuovamente la consistenza demografica di età romana).Nella parte bassa del colle di san Giusto verso il mare è ancor oggi possibile osservare i resti della città romana, nonostante le numerose costruzioni moderne che ne coprono, in parte, la visuale.Due edifici ci offrono una chiara testimonianza dell'importanza di Trieste in epoca romana: il teatro, della fine del I secolo a.C. (ma ampliato sotto Traiano), con una capienza di circa 6.000 spettatori, e la basilica paleocristiana, edificata fra il IV e il V secolo, contenente alcuni superbi mosaici, segno tangibile della ricchezza della chiesa locale e della città di Tergeste fino a tarda età imperiale.Sul colle di San Giusto sono tuttora visibili alcuni resti dei templi a Giove e ad Atena. Di quest'ultimo si sono conservate alcune strutture architettoniche nelle fondamenta della cattedrale, identificabili dall'esterno grazie ad apposite aperture nelle pareti del campanile e nel sottosuolo (tramite accesso dal Museo civico di storia ed arte di Trieste).Altro monumento romano mantenutosi in discrete condizioni fino ai giorni nostri è l'Arco di Riccardo, antica porta cittadina edificata nella seconda metà del I secolo a.C. A Barcola, Grignano e altre località della costa sono stati rinvenuti resti di ville appartenenti al patriziato locale e in massima parte erette nel I e II secolo.Importante fu il collegamento effettuato dall'imperatore Flavio Vespasiano tra Trieste e Pola. Tuttora rimane il tracciato denominato proprio "Via Flavia".Trieste possedeva un porto (in zona Campo Marzio) e una serie di scali di modeste dimensioni lungo il litorale: sotto il promontorio di San Vito; a Grignano, in prossimità di alcune ville patrizie; a Santa Croce, ecc.). Il fabbisogno idrico della città era all'epoca soddisfatto da due acquedotti: quello di Bagnoli e quello di San Giovanni di Guardiella.
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