La storia di Trieste ha inizio con il formarsi di un centro abitato di modeste dimensioni in epoca preromana, che acquisì connotazioni propriamente urbane solo dopo la conquista (II secolo a.C.) e colonizzazione da parte di Roma. Dopo i fasti imperiali la città decadde a seguito delle invasioni barbariche, ricoprendo un'importanza marginale nel millennio successivo. Subì varie dominazioni per poi divenire un libero comune che si associò alla casa d'Asburgo. Fra il Settecento e l'Ottocento Trieste conobbe una nuova prosperità grazie al porto franco e allo sviluppo di un fiorente commercio che fece di essa una delle più importanti metropoli del Sacro Romano Impero e dei suoi eredi (nel 1806 l'Impero austriaco, dal 1867 l'Impero austro-ungarico). Città cosmopolita, secondo alcuni rimasta in età asburgica di lingua italiana[1] anche se molto contribuì allo sviluppo economico la comunità greca (armatori) e serba (capitani di vascello), al punto che per ciascuna comunità esiste una chiesa ortodossa; importante polo di cultura italiana ed europea, dopo cinque secoli di amministrazione asburgica fu annessa al Regno d'Italia nel 1918 a seguito della prima guerra mondiale. Dopo il secondo conflitto mondiale fu capitale del Territorio libero di Trieste e per nove anni sotto amministrazione militare alleata. In seguito al Memorandum di Londra nel 1954 venne assegnata in amministrazione civile provvisoria all'Italia; è diventata, dal 1963, capoluogo del Friuli-Venezia Giulia.
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