Un tempo vitale centro commerciale e marittimo, oggi Trieste ha perso buona parte della sua importanza.
A ricordarci gli antichi splendori rimangono le storiche stazioni, considerate minori, spesso abbandonate e sconosciute ai più.
A ricordarci gli antichi splendori rimangono le storiche stazioni, considerate minori, spesso abbandonate e sconosciute ai più.
La più nota è certamente quella di Trieste Campo Marzio, sede del Museo Ferroviario. Qui sono conservati antichi locomotori e carrozze, buona parte dei quali risalenti alle prime decadi del '900.
Adiacente alla stazione, in disuso, si trova il piazzale di Campo Marzio Smistamento, da dove si dipartono i raccordi che portano i convogli mercantili in Porto Nuovo.
Adiacente alla stazione, in disuso, si trova il piazzale di Campo Marzio Smistamento, da dove si dipartono i raccordi che portano i convogli mercantili in Porto Nuovo.
Uno degli scali merci molto attivi fino a non molti anni fa era lo scalo di Prosecco (Prosek postaja), che non presenta peculiarità artistico costruttive di alcun tipo: fino alla caduta della ex-Jugoslavia rappresentava uno dei maggiori centri di transito dei carri bestiame durante la loro agonizzante marcia dei viaggi della morte. Oggi si trova in uno stato di completo abbandono.
Altre sono invece le stazioni di valore storico-artistico.
Senza voler con questo stilare una classifica di "merito", ricordiamo in primis la caratteristica Stazione di Miramare: appositamente costruita per servire l'omonimo castello fatto edificare da Massimiliano d'Asburgo, oggi viene scarsamente utilizzata e, per lo più, dagli studiosi che lavorano presso il Centro di Fisica Teorica, situato nelle immediate vicinanze.
Conservano la struttura architettonica originale anche la Stazione di Rozzol/Montebello, oggi in disuso ma che presenta ancora l'aspetto asburgico, comprese le tabelle scritte sia in italiano che in tedesco, tanto che l'impressione che se ne ricava è quella di aver fatto un salto indietro nel tempo, e la Stazione di Aurisina.
Sebbene meno affascinante della precedente, anch'essa ha mantenuto l'aspetto ottocentesco; le sue dimensioni, rimaste immutate, fanno capire al visitatore quale importanza rivestisse ai tempi del dominio austriaco: fungeva allora da stazione di coincidenza per tutti i treni principali che qui venivano diretti o verso Trieste o verso il Regno d'Italia.
Tra questi treni va sicuramente ricordato l'ormai leggendario Simplon Orient Express.
Si segnala inoltre che sul piazzale esterno della stazione di Aurisina è ancor'oggi visibile una scheggia della granata italiana che, nel 1917, distrusse un'ala dell'edificio.
Sebbene meno affascinante della precedente, anch'essa ha mantenuto l'aspetto ottocentesco; le sue dimensioni, rimaste immutate, fanno capire al visitatore quale importanza rivestisse ai tempi del dominio austriaco: fungeva allora da stazione di coincidenza per tutti i treni principali che qui venivano diretti o verso Trieste o verso il Regno d'Italia.
Tra questi treni va sicuramente ricordato l'ormai leggendario Simplon Orient Express.
Si segnala inoltre che sul piazzale esterno della stazione di Aurisina è ancor'oggi visibile una scheggia della granata italiana che, nel 1917, distrusse un'ala dell'edificio.
Va ricordata ancora, prima di concludere, la Stazione di Villa Opicina la quale, seppur di scarso valore architettonico, viene qui citata per essere stata uno degli svincoli della storica Ferrovia "Meridionale" che, a partire dal 1857, collegava Vienna, Lubiana e Trieste.
Alcuni dei tratti di linea che collegano le stazioni sopra citate sono al giorno d'oggi percorsi esclusivamente da pochi treni merci.
L'opportunità di percorrerli (sono anche molto panoramici) è data ai viaggiatori solo in occasioni particolari, quando vengono cioè organizzate iniziative a bordo dei "treni storici".
L'opportunità di percorrerli (sono anche molto panoramici) è data ai viaggiatori solo in occasioni particolari, quando vengono cioè organizzate iniziative a bordo dei "treni storici".
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